Padre Emilio Vanoni

Giovedì, 31 Ottobre 2019

Carissimi  

In questa settimana vi parlo di  Padre Emilio Vanoni.

Era nato a Pagliaro (BG), da una famiglia numerosa e profondamente cristiana, il giorno 26.07.1921.

Fu battezzato lo stesso giorno, entrò come seminarista alla Scuola apostolica di Albino. Ad Albissola, fatto il noviziato professava il 29 .09.1941, completò i suoi studi di filosofia durante la guerra a Castelfranco (Arezzo) e a Foligno e i suoi studi teologici a Branzi (Bg) e a Bologna. Nel 1948 il 27 giugno era ordinato sacerdote della Congregazione dei Dehoniani. Nel 1950 arriva in Argentina  e inizia così il suo lavoro missionario. Nel 1954 apre la scuola apostolica a Maciel, Padre Emilio è invitato a far parte dell'Equipè dei formatori. Durante quegli anni sviluppa tutta la sua capacità di giovane missionario entusiasta, superiore, professore, cuciniere, agricoltore senza lasciare il ministero pastorale nella parrocchia vicina. Nel 1958 è nominato parroco di Perez e vi resta fino al 1960  anno in cui è nominato superiore regionale. E' l'epoca in cui si attua il progetto di formare sacerdoti insegnanti, data la scelta di aprire collegi parrocchiali. In quegli anni professano i primi seminaristi di Maceil ed è ordinato il primo sacerdote Dehoniano argentino. Nel 1966 passa in Uruguay, sostituendo i padre olandesi dehoniani, diventa parroco di El Salvador e rettore del Santuario  de "La Gruta" in Montevideo. Nel 1970 fonda la parrocchia di Juanicò in zona di agricoltori, vi rimane 11 anni, svolgendo un grande lavoro sia dal punto di vista umano che religioso con una popolazione molto sana dal punto di vista morale ma poco sensibile dal punto di vista religioso. Il suo buonumore e  anche la sua forza fisica lo rendono capace di essere bracciante coi braccianti. La simpatia della gente la conquista così. Costruisce in ogni paesino ambienti per il culto, la catechesi, le riunioni parrocchiali. Nel 1981 lascia l'Uruguay e ritorna in Argentina a lavorare nel  Barrio Urquiza. Nel 1983 rischia l'infarto e dal quel momento il suo ritmo diminuisce, si emoziona con facilità, si preoccupa per tutto. Insiste presso il provinciale di lasciarlo celebrare il 40° di sacerdozio con i suoi familiari in Italia e chiede di visitare la Terra Santa, gli viene concesso tutto e ciò lo riempie di gioia,. In queste vacanze si era proposto di raccogliere fondi per una cappella nel quartiere Urquiza, ma la morte lo coglie il 7 luglio 1988. I suoi famigliari vivono qui ancora a Nova Milanese.

 


don Luigi Caimi


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