Padre Giuseppe Monti

Sabato, 09 Novembre 2019

Carissimi 

In questa settimana vi parlo di  Padre Giuseppe Monti.

Per la verità lui era di Sesto San Giovanni ma la sua mamma era di Nova Milanese e così passava tanto tempo dai nonni qui a Nova e ha ancora dei parenti qui a Nova.  Padre Giuseppe Monti figlio di Enrico e di Cleofe Scurati, nato a Sesto San . Giovanni il 28 aprile del 1908 entra nel Pime a Monza il 28 ottobre 1926, fu ordinato sacerdote a Milano il 22 settembre 1934. Partì per Weibwei (Cina) il 9 agosto 1935, fu espulso dopo la rivoluzione Maoista nel 1951 , lavorò a Vicenza e a Sassari. Dal 1962 al 1984 fu segretario di S. E. Monsignor Gaetano Pollio, prima a Otranto e poi a Salerno, morì a Rancio di Lecco l'8 novembre 1988 . La sua missione fu la Cina e attorno a lui c'era un grande fervore di opere, nonostante l'incomprensione delle autorità locali, la diffidenza dei pagani, l'opposizione dei protestanti, la miseria del popolo, la scarsità dei mezzi a disposizione. In quel tempo i briganti, che non erano altro che ladri  militarmente organizzati, avevano un quartiere generale proprio nel distretto di T'ang-yn . Questi impaurivano la popolazione e davano fastidio ai missionari con saccheggi e devastazioni. Padre Monti riuscì per qualche tempo ad assicurarsi il loro rispetto e protezione per aver guarito con le sue medicine, un generale-brigante, che era ricorso a lui per una grave infezione viscerale. La situazione cambiò totalmente dal 1937 in poi quando i Giapponesi iniziarono l'invasione di diverse province della Cina, compresa quella del Honan. Ci furono allora bombardamenti, distruzioni, morti e tantissimi profughi che cercavano asilo nella missione. Ma anche in questa terribile situazione Padre Monti riuscì a salvare il salvabile quando offri ad un ufficiale giapponese una penna d'oro (regalo della sua prima Messa) in cambio di vettovaglie per gli orfani e i profughi e una discreta protezione. Finchè duro il patto di alleanza militare fra il Giappone e l'asse Roma Berlino, i missionari italiano poterono continuare il loro apostolato con buoni frutti, ma giunti al 1943 i missionari italiano per i giapponesi da amici divennero nemici e perciò per 7 mesi furono internato a Sin-Scian. Liberato dall'internamento fu inviato nel distretto di Choi-Ye , al nord del fiume giallo, ma a partire dal 27 giugno 1945 cominciò la sua triste odissea, con la discesa dai monti delle truppe comuniste. Queste assediarono la città la espugnarono dopo accaniti combattimenti con i soldati giapponesi e arrestarono i tre missionari. All'inizio del 46 inizio la guerra civile in Cina e andarono i missionari a Kaifeng, sede arcivescovile di Monsignor Pollio e lì  vi rimasero fino al 1951. Monsignor Pollio fece 4 anni di carcere duro durante il quale subì 32 processi e da lì l'espulsione graduale di tutti i missionari italiani, tra i quali Padre Monti che sbarcò a Napoli il 19 novembre 1951.

 


don Luigi Caimi


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